\paperw9000 \margr0\margl0 \plain \fs20 \f1 \fs24 Nel novembre 1797 Bonaparte lasci≥ lÆItalia, ma la sua partenza non pose fine allÆespansione del dominio, diretto o indiretto, d
ella Francia rivoluzionaria. Sino al suo ritorno in Italia, ormai primo console, nel 1800, si possono distinguere due fasi profondamente diverse nella storia della penisola nel biennio 1798-99.\par
La prima vide un susseguirsi di vittorie per la Francia
: lÆassassinio a Roma del generale L. Duphot provoc≥ lÆarrivo delle truppe francesi e la proclamazione della repubblica giacobina a Roma (15 febbraio 1798) ad opera di giacobini locali, ben presto per≥ impotenti innanzi alle malversazioni e ruberie dei m
ilitari e dei rappresentanti francesi; lÆingerenza francese nel governo interno del Piemonte si faceva sempre pi∙ soffocante al punto che nel dicembre 1798 il nuovo re Carlo Emanuele IV (1796-1802) prefer∞ lasciare il paese e rifugiarsi prima allÆestero
e poi in Sardegna; scoppiata la guerra della seconda coalizione (1798), lÆincauta spedizione di Ferdinando IV di Napoli, che per un istante gli permise di abbattere la repubblica giacobina, fu pagata a caro prezzo, giacchΘ lÆimmediata controffensiva del
generale francese Championnet non solo ristabil∞ la repubblica a Roma, ma fece sorgere la Repubblica partenopea (23 gennaio 1799) e costrinse il sovrano a cercare scampo in Sicilia; a Lucca fu abbattuta la repubblica oligarchica ed ebbe inizio lÆinvasion
e della Toscana.\par
La seconda fase, apertasi con la primavera del 1799, vide invece il rapido crollo di quasi tutte le conquiste francesi in Italia, e ci≥ mentre Bonaparte era impegnato nella campagna di Egitto. Solo Genova resistette alle forze della
seconda coalizione; tutte le repubbliche giacobine caddero ad una ad una e in Lombardia si abbattΘ, spietata, per tredici mesi la reazione austro-russa. Ancora pi∙ spietata fu la reazione di Ferdinando IV e dellÆammiraglio inglese Nelson a Napoli. Propr
io questa crisi rivel≥ come i giacobini rappresentassero una minoranza in seno al paese: in pi∙ di un punto gli eserciti della coalizione ebbero le loro attive avanguardie in bande armate di contadini e di proprietari terrieri che mossero contro i France
si e i giacobini locali in nome delle dinastie legittime e della difesa della religione tradizionale (bande aretine; bande sanfediste del cardinale Fabrizio Ruffo, ecc.); paradossalmente fu lÆinsipienza politica di alcuni sovrani, primo tra tutti Ferdina
ndo IV di Borbone, a rendere nuovamente popolare la causa francese mettendo in atto repressioni sanguinose. Comunque, proprio in quei tragici mesi, la passione unitaria dei patrioti italiani, che giα si era mostrata in piena luce nelle risposte date nel
1796 al quesito bandito dallÆAmministrazione generale della Lombardia su ôquale dei governi liberi meglio si convenga alla felicitα dÆItaliaö (le tesi federaliste risultarono in minoranza rispetto a quelle unitarie), si rafforz≥ ponendo le basi di quel v
asto moto del Risorgimento, inteso come indipendenza dallo straniero, chiunque esso fosse, e creando, allo scopo di realizzare ci≥, uno strumento destinato a sempre maggiore diffusione, le societα segrete.